VFdL, Tappa 1, 18 Settembre 2020, da Lavena a Ganna, 14.5 km, 4:50 hrs


Lasciamo Lavena ed il simpatico Donato del B&B La Coccinella che ci ha ospitato per la notte verso le 9, e ci incamminiamo a lunghi passi nella piacevole frescura verso la nostra destinazione prevista per oggi.

Imbocchiamo la via Ardena che condurrebbe all’omonimo ex forte militare parte delle fortificazioni della linea Cadorna, ma la lasciamo quasi subito per salire poche decine di metri fino al tracciato della ex-ferrovia.

La ferrovia Ghirla-Ponte Tresa era una linea a scartamento ridotto che fra il 1914 e il 1953 collegava la località di Ghirla, posta lungo la ferrovia della Valganna, con la cittadina di Ponte Tresa. Le caratteristiche ferroviarie del tracciato resero necessario lo scavo di ben sei gallerie, oggi percorribili in parte con un tracciato ciclopedonale di grande effetto. Sulla pietra di volta dell’imbocco delle gallerie si legge ancora oggi il logo della SVIE, società storica dei trasporti interurbani di Varese.

La ciclopedonale si inerpica con una leggera ma costante salita in mezzo a boschi che già odorano di funghi e si tingono già con il loro manto dorato di inizio autunno. Superata la rumorosa e trafficata provinciale, il tracciato ferroviario continua il suo corso attraverso il Parco dell’Argentera, posto magico con antichi mulini, piccoli corsi d’acqua, e laghetti molto romantici nella mattinata infrasettimanale, ma probabilmente infrequentabili nelle giornate festive.

La magia del bosco termina di lì a poco quando la strada raggiunge l’abitato di Gaggio e successivamente Marchirolo.

Una particolarità di Marchirolo sono gli affreschi (murales), opera di artisti locali, che decorano il centro storico del paese e raccontano la vita dell’emigrazione dei marchirolesi nel corso del 1800, durante l’occupazione del territorio da parte di francesi, austriaci e russi.

Abbiamo l’inaspettato piacere di un incontro casuale con Stefano, Assessore alla Cultura, che oltre a impreziosire la nostra credenziale con un bellissimo timbro, si offre di accompagnarci attraverso il paese per ammirare i famosi murales. Come sempre, bisogna ricordarsi di alzare lo sguardo per riuscire a vedere ed apprezzare cio’ che ci circonda. Terminiamo il giro alla chiesa di S. Martino e poi ci salutiamo molto grati dell’opportunità di un cicerone d’eccezione.

Dopo Marchirolo, la strada prosegue in leggera discesa passando per Ghirla con il suo famoso maglio ottocentesco alimentato da una ruota di mulino e termina a Ganna alla Badia di San Gemolo che sorge in una posizione strategica lungo la via Regina del Ceneri. Questa posizione consentì all’abbazia, per tutto il Medioevo, di essere un importante snodo viario, un rifugio sicuro per i pellegrini, un’efficiente sede di governo e punto di comunicazione con la vicina regione del Ticino.

La Badia è famosa come luogo di culto dedicato alla memoria del martire San Gemolo, i cui resti sono ancora esposti nell’altare della chiesa. La storia vuole che dopo il martirio, il vescovo fece seppellire i resti del nipote Gemolo su di un colle, dove qualche anno più tardi fece costruire una cappella.

La chiesa risale al 1100-1125, ma venne consacrata solo nel 1160. Nel tempo ha subito alcune modifiche: l’aggiunta delle cappelle laterali a fine del ‘500, il chiostro costruito nel ‘300 e la foresteria con chiostro gotico del ‘400

Anche se è ancora relativamente presto, decidiamo di raggiungere il nostro rifugio per la notte, il rinomato Albergo e Ristorante “I tre risotti” dove ci concediamo un prelibato risotto al Barolo e fonduta e così terminiamo in bellezza una giornata intensa e piacevole.

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