Giorno 7, 20 giugno 2020, Tappa 6, da Rieti a Rocca Sinibalda, 20.7 km, 6h 22 min


Ci sono tre elementi di ospitalità che mi necessitano una volta arrivato a destinazione, e la capacità dell’ospite di poterli soddisfare in sequenza mi aiuta a valutare in modo oggettivo il valore del servizio prestato. C’è anche un fattore temporale, cioe’ il tempo che trascorre dal momento dell’arrivo al momento in cui tutti e tre le priorità vengono ampiamente soddisfatte. Il punteggio massimo, i fatidici 100 punti, vengono assegnati ai rarissimi posti in cui il servizio soddisfa tutte le priorità in abbondanza e simultaneamente. Alla prima di queste priorità, che di norma è quasi sempre disponibile assegno 20 punti, alla seconda 35 punti, alla terza (stranamente molto rara) 45 punti.

Così, per esempio, il B&B di Norcia vale 40 punti, quello di Cascia 80 punti, quello di Leonessa 55 punti. Quello della signora Rita a Rieti, varrebbe 110 punti se fossero assegnabili.

Ma quali sono questi servizi essenziali? Sono i servizi di BDL, cioè:

  • B = Birra, o bevanda fresca di benvenuto
  • D = Doccia, con doccione funzionante e acqua calda abbondante
  • L = Lavaggio e asciugatura degli indumenti

Per qualche ragione a me sconosciuta fornire il servizio di lavaggio degli indumenti é veramente una rarità. Apparentemente le lavatrici in molti degli ostelli sono inspiegabilmente “rotte”, non ci sono locali adibiti al lavaggio e non parliamo dell’asciugatura. Ci si deve accontentare di lavare in qualche modo le proprie cose nel bidet (se c’è), e poi tirare un cordino nel bagno sperando che si asciughino di notte. Già avere a disposizione uno stendino sarebbe una ricchezza inestimabile! Inspiegabilmente anche i lavasecco a gettoni, se ci sono, sono ubicati dall’altra parte del paese, o aprono ad orari impossibili. Eppure sarebbe un fattore differenziante tra i vari B&B che potrebbero offrirlo anche a pagamento per cifre di modesta entita’.

Poi ci sono invece gli angeli, che ti accudiscono con generosità e slancio, che ti offrono di farti il bucato con la loro lavatrice di casa, che magari hanno anche l’asciugatrice e non ti chiedono nulla in cambio. Rita è uno di questi angeli, e anche Myriam del Palazzo Sassatelli a Cascia ci ha fatto il bucato e lo ha pure steso ad asciugare rientrando a casa di corsa, nel timore che si bagnasse sotto l’acquazzone del pomeriggio.

Rita è la nostra ospite tuttofare della Terrazza Fiorita a Rieti. Fa tre torte quando arriviamo, ci offre bevande fresche e yoghurt. Rita ci racconta la sua vita mentre serve il caffê. Rita ci fa il bucato tirandoci via letteralmente gli indumenti di dosso. Rita ride e scherza e mette il suo cuore nelle cose che fa. Grazie Rita!

Oggi e’ la prima giornata di sole pieno da quando abbiamo iniziato il Cammino. L’aria è comunque bella frizzantina e salutata Rita ci mettiamo in cammino scendendo la via Roma, passando il ponte sul Velino e poi imbocchiamo la strada del Turano. Compriamo anche un bel panino croccante da accompagnare a pranzo i salsicciotti di cinghiale che Oscar si porta dietro da Norcia. Tappa abbastanza noiosa per il tratto da percorrere sulla provinciale, ma mi sono così assorto nel enumerare le parti del corpo che ancora non mi fanno male, che non mi accorgo di un bivio e procedo sulla provinciale invece di imboccare il sentiero campestre dove almeno saremmo al sicuro dalle macchine che ci passano veloci quasi sfiorandoci. Ci tocca proseguire per altri 5 km sulla provinciale quando finalmente riusciamo ad imboccare un altro sentiero che supera il Turano su di un ponticello e poi si ricollega al sentiero che avremmo dovuto percorrere originariamente.

La salita fino a Belmonte in Sabina é molto impegnativa e ci ritarda un po’ la media. Temiamo il sole di mezzogiorno che comincia a farsi sentire malgrado l’aria si mantenga fresca.

Passiamo la sera alla Locanda del Convento da Vittorio a Rocca Sinibalda, finalmente con altri pellegrini intorno al tavolo e ci scambiamo esperienze e suggerimenti sul percorso per le tappe successive. Oscar preferisce evitare tappe eccessivamente lunghe ed io vorrei avere più tempo per visitare alcuni siti archeologici lungo il cammino, oltre a massimizzare la nostra permanenza a Subiaco, tappa fondamentale di questo viaggio sulle orme di Benedetto. Decidiamo di tagliare una tappa a vantaggio di un giorno in più a Subiaco. Maurizio, il nostro ospite di Orvinio si offre di portarci in macchina a Vicovaro la mattina di martedì così da accorciare il viaggio e riuscire a pernottare a Subiaco anziché a Vicovaro stesso. Per cui domani è confermata la tappa a Castel di Tora e lunedì sera ad Orvinio. Poi passeremo due sere a Subiaco, giovedì a Trevi nel Lazio, e venerdì scendiamo a Fiuggi per incontrare Pio, fraterno amico di Oscar, con il quale visiteremo Anagni e Alatri prima di ricongiungerci al percorso originale del Cammino a Collepardo.

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