Giorno 6, 19 giugno 2020, Tappa 5, da Poggio Bustone a Rieti, 17.2 km, 5h 15min


Ci muoviamo di buon ora dopo una nottata discreta ma dopo anche una colazione meno che discreta, a base di caffè in capsule e cornetto industriale plastificato e a self-service grazie a procedure anti-Covid applicate alla lettera e a tutto vantaggio dell’albergatore.

Il sentiero è dolce e piacevole a mezza costa, circa a 600m di quota, e parte comune di vari cammini religiosi che abbondano nella Valle Santa altrimenti detta Piana Reatina. Per San Francesco, il sentiero che percorriamo, collega il Monastero di San Giacomo a Poggio Bustone (ora temporaneamente chiuso) a quello cosiddetto della Foresta (anch’esso chiuso). Per San Benedetto, invece il sentiero prosegue per Rieti e passa oltre verso Sud a Rocca Sinibalda e Castel di Tora. Indipendente da quale Santo si decide di seguire, non troviamo altri se esseri viventi sulla strada, se ci escludono vari cani semi-amichevoli e parecchi gatti infingardi che ti vedono attraverso come fossi trasparente.

Il panorama è veramente piacevole e mi chiedo come sia stato possibile avere abitato a Rieti per cinque anni senza avere avuto l’interesse, la voglia o la possibilità, chissà, di conoscere queste colline e queste stradine tra prati, boschi di querce, e villette tra i cipressi. Traversiamo il pittoresco borgo di Cantalice, e, attratti dal suono malinconico di un sassofono solitario, ci inerpichiamo per vicoli e scalette fino alla casa del maestro Marzio che ci saluta dalla finestra e che, tra un assolo di sax e un altro, ci racconta della sua vita spericolata.

L’evento clou della mia giornata è senz’altro l’incontro con i miei ex-colleghi di Texas Instruments. Non ho voluto pubblicizzare la mia venuta a Rieti per non imbarazzare chi eventualmente non fosse stato a suo agio ad incontrare un forestiero, e soprattutto perché proveniente dalla Lombardia. Quelli che mi seguono su queste pagine erano già a conoscenza del mio arrivo, e ho lasciato loro l’iniziativa sul come e dove vedersi.

Con immenso piacere scorgo in lontananza Licinio che ci viene incontro al nostro arrivo a Rieti, in bicicletta con il trasportino per il suo cane.

Gentilmente ci accompagna fino ad un ristorante dove ci rifocilliamo prima di presentarci al B&B Terrazza Fiorita dove la signora Rita ci sorprende con ben tre torte, yoghurt e frutta.

Oscar viene invitato da Rita, che è anche un tour operator specializzato, a visitare le meraviglie della Rieti sotterranea e di cui spero ne farà oggetto di una descrizione separata.

Con Concetta invece vado a trovare Eleonora nella sua casa al centro storico affacciata sulla valle del Velino e poi vado in piazza all’appuntamento con gli altri colleghi, Patrizio e Romano, oltre che a Licinio, e insieme rievochiamo i tempi andati ma anche ci confrontiamo con le nostre esperienze di oggi e ci troviamo tutti molto impegnati in bei progetti entusiasmanti. Contiamo i nostri figli sparsi per il mondo, e soprattutto contiamo i nostri nipotini: quattro pensionati al bar orgogliosi del loro passato comune e felici per le soddisfazioni che la vita offre loro oggi.

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